
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #49 appuntamento.
#1 NOTIZIA- FACEBOOK SHOPS: UN’OCCASIONE PER CHI VENDE ONLINE

Zuckerberg, oltre ad aver già stravolto il mondo dei social networks, è determinato a stravolgere anche quello dell’ecommerce.
Se prima le opportunità di vendita nella piattaforma erano date dai tag shopping su Instagram, e altre soluzioni improvvisate come marketplace e link di destinazione, ora l’interesse verso la vendita tramite Facebook si fa più interessante.
Il progetto viene proposto come un’occasione per rilanciare l’economia post Covid-19.
L’amministratore delegato di Facebook ha infatti dichiarato che: “se non si riesce ad aprire fisicamente il negozio o il ristorante, si possono ancora prendere ordini online e spedirli alle persone”. Continuando poi con: “stiamo vedendo molte piccole
imprese che non hanno mai avuto un’attività online, farlo per la prima volta”.
L’obiettivo del Founder Mark Zuckerberg è supportare le piccole aziende locali a vendere online i loro prodotti, dandogli l’opportunità di creare un catalogo apposito direttamente all’interno dell’applicazione.
Un utente potrà così acquistare direttamente da Facebook, senza il bisogno di essere reindirizzato a un sito ufficiale o ad altre piattaforme.
Facebook shops è gratuito e semplice da creare, afferma Zuckerberg, rassicurando anche che sarà comunque possibile importare cataloghi già creati su piattaforme come Shopify all’interno dell’applicazione.
Lo strumento sarà disponibile all’interno delle piattaforme che fanno parte dell’ecosistema Facebook (Instagram, Whatsapp e messenger), garantendo così un rapporto costante e multicanale col consumatore.
Ogni profilo potrà comunque essere personalizzato nel look, rimanendo fedeli all’identità che l’azienda vuole dare di sé attraverso colori e stile generale.

#2 NOTIZIA- E-COMMERCE: ECCO ALCUNI DATI DEL 2020
Come ogni anno, la Casaleggio Associati, azienda di consulenza strategica nel settore digitale, ha presentato il report riguardo la situazione dell’e-commerce nel 2020.
I dati relativi alle vendite online nel 2019 hanno registrato un incremento del 17%, arrivando così a 48,5 miliardi di euro. Un particolare interesse lo hanno ricevuto i dati degli ultimi mesi, ovviamente.
Dalle ricerche è emerso come il 54% delle aziende eCommerce intervistate, abbia visto calare il proprio fatturato a causa del Coronavirus, mentre solo il 21% lo avrebbe incrementato.

Ma qual è la situazione attuale dell’e-commerce in Italia?
Dalle indagini di mercato, è chiaro come agli italiani piaccia acquistare online. Il 76% dei consumatori acquista da mobile, confermando così la teoria del mobile first.
“ Negli ultimi mesi è stato registrato un calo fortissimo di transazioni in settori fino ad oggi dominanti online quali il turismo, a favore di altri fino a questo momento considerati marginali come l’alimentare che ha avuto una crescita a tre cifre. Ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale che durerà nel tempo e che modificherà fortemente l’economia e l’organizzazione del business di molte aziende oltre che la società intera”, spiega Davide Casaleggio, Presidente della Casaleggio Associati.
I settori ad aver registrato più acquisti online sono quelli legati al tempo libero e al turismo, con un incremento rispetto l’anno scorso del 21% nel primo caso, e del 7% nel secondo.

L’avvento del coronavirus ha però cambiato le carte in tavola e l’alimentare, con il suo 3,1% del totale del fatturato dell’eCommerce in Italia, è diventato il settore merceologico con più transazioni.
Hanno goduto degli stessi vantaggi settori come quelli legati alla salute, alla bellezza e l’elettronica.
Sorte diversa per il turismo, che registra importanti perdite nell’ultimo periodo.

Davide Casaleggio spiega inoltre che “chi ha incrementato il proprio fatturato fa fatica a stare dietro agli ordini con un +96% di incremento medio in settori come l’intrattenimento online e la formazione, o i negozi online di alimentari che da soli hanno visto un +300%”.
#3 NOTIZIA- MICROCHIPPING: VERSO UNA SOCIETÀ CASHLESS
Lo so, solo leggendo la parola “microchip” viene da storcere il naso. Forse perché nell’ultimo periodo è sempre più protagonista di accese discussioni riguardo privacy, sicurezza e teorie complottiste.
La società moderna continua ad evolversi, e il prossimo passo potrebbe essere la cancellazione di un bene che ci ha accompagnati per anni: il contante.
Paesi come la Svezia hanno già intrapreso questo percorso, arrivando ad accettare pagamenti con carta per qualsiasi bene, anche un caffè.
E mentre l’Italia è ancora un po’ dubbiosa a riguardo, in Cina si può pagare utilizzando addirittura solamente il proprio telefono, con l’app di messaggistica Wechat. Uscire di casa senza ingombranti portafogli è quindi possibile, e non sembra nemmeno male.
Il prossimo passo sarebbe l’utilizzo di un microchip sottocutaneo, che con la grandezza di un chicco di riso viene installato con una semplice iniezione. Si tratta di una soluzione invasiva, ma il suo funzionamento è molto semplice.
Sfrutta la tecnologia NFC, la stessa che consente il pagamento con le carte di credito. Si attiva solo quando entra in contatto con un sistema che comunica con lei. In Svezia, ad esempio, questo microchip sottocutaneo viene già utilizzato per accedere all’ufficio o per aprire la porta di casa.
I pagamenti cashless offrono diversi vantaggi: sono comodi da utilizzare, velocizzano le transazioni, le rendono tracciabili e sicure, scongiurando o limitando furti o frodi.
La preoccupazione più grande risiede nel rischio di vedere i propri dati compromessi da eventuali attacchi hacker, o che qualcuno tracci la nostra posizione o i nostri movimenti. In realtà, per il momento, questa tecnologia non comporta questo rischio.
Si tratta di chip passivi che non possono trasmettere segnali riguardo la loro posizione. I chip ricevono l’alimentazione e inviano i dati solo quando un dispositivo di lettura viene avvicinato a circa 1-4 cm di distanza.
Anche la paura di essere costantemente tracciati perde di valore quando si diventa consapevoli che è lo smartphone il primo dispositivo di cui dovremmo realmente preoccuparci e che, pur non essendo un impianto sottocutaneo, è comunque sempre con noi.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe