In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #38 appuntamento.
#1 NOTIZIA- QUANTO È RICCO JEFF BEZOS? CE LO MOSTRANO DEI SEMPLICI CHICCHI DI RISO
Humphrey Yang, l’influencer di 32 anni, è diventato famoso negli ultimi giorni per i suoi video pubblicati su TikTok in cui rappresentava il divario di ricchezza tra poveri e ricchi.
In uno degli ultimi video, il suo scopo era comparare il divario presente tra 100mila, 1 milione e 1 miliardo di dollari. L’idea era di farlo con dei mattoncini Lego, solo che facendo qualche conto veloce si rese conto che ne avrebbe dovuti comprare veramente tanti, così gli venne un’idea.
“Vengo da una famiglia cinese, quindi ho un sacco di riso in giro”.
Così Yang ha potuto rappresentare visivamente il divario tra 100mila dollari, 1 milione e 1 miliardo. Pur avendo avuto molto successo su Tiktok, il pubblico sembrava essere ancora molto curioso, tanto da chiedergli di rappresentare anche il patrimonio dell’uomo più ricco del mondo.
Nella sua rappresentazione, tre chicchi di riso equivalgono a 100mila dollari, mentre 30mila chicchi di riso equivalgono a 1 miliardo di dollari. Il patrimonio di Jeff Bezos è però di 122 miliardi, e la differenza è enorme.
@humphreytalks Rice. Part 2: Jeff Bezos net worth. ##rice ##billion ##billions ##amazon ##jeffbezos ##money ##personalfinance ##xyzcba
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Dopo questo esperimento, Yang voleva rappresentare anche il PIL americano, che attualmente è di 19,4 trilioni di dollari. Il marchio si è opposto all’idea. “Avrebbe richiesto un autocarro con cassone ribaltabile”, afferma Yang. “E 5mila chili di riso. Non volevano sborsare così tanti soldi”.
#2 NOTIZIA- FESTA DELLA DONNA 2020: LE INIZIATIVE DEI BRAND
La festa della donna è ormai un’occasione per fare il punto della situazione riguardo il ruolo che la donna ha nella società, e capire quanta strada ci sia da fare per poter raggiungere la parità di genere.
Uno studio di genere rivela come ai giorni nostri il 90% delle persone, non importa che si tratti di uomini o donne, abbia ancora stereotipi, pregiudizi, retaggi di genere. Certo, in alcuni Paesi (come lo Zimbabwe) la discriminazione di genere è molto marcata, ma neanche nei paesi occidentali possiamo individuarne uno totalmente gender equally.
Per quest’anno lo slogan scelto per la Festa della Donna è stato #EachForEqual, e ha visto l’adesione di molti brand che hanno colto l’occasione per dire la loro a riguardo e per sensibilizzare il proprio pubblico.
Un primo esempio viene da Cynthia Nixon, attrice nel programma Sex & The city, che con lo slogan “Be a lady, They said!” elenca le frasi che una donna si sente ripetere tutti i giorni: copriti, sii sexy, dovresti metterti a dieta, dovresti mangiare un po’ di più, non essere così emotiva, tieniti il suo cognome, un giorno vorrai dei figli. Queste le frasi citate nel suo spot che, viene specificato, vengono pronunciate anche da altre donne.
Molto spesso la pressione sul genere femminile proviene anche da tabù duri a morire. Parlare di assorbenti e mestruazioni sembra essere ancora inappropriato in molti paesi, anche in quelli occidentali.
Lines ha così pensato a una campagna social che gioca su tutte quelle occasioni in cui una donna continua a sentirsi ripetere “ma hai il ciclo?!” in risposta alla voglia di dolci, l’essersi svegliata di malumore, l’aver mostrato le proprie emozioni o l’essere stanca dopo una giornata di lavoro.
Con “Quello che le donne non dicono”, Neomag ne ha approfittato per tirare le orecchie a quei maschietti che pensano basti un mazzo di fiori per far sentire apprezzata la propria compagna, quando invece, a detta delle donne stesse, basterebbero più attenzioni e meno superficialità nel cercare di comprenderle.
#3 NOTIZIA- CORONAVIRUS: GLI EFFETTI DI UNA COMUNICAZIONE INCOERENTE
Questo punto riporta una riflessione pubblicata su VincosBlog, sito web che tratta di comunicazione.
Nell’articolo viene mostrato quali sono gli effetti di una comunicazione incoerente portata avanti da Governo, giornali e programmi televisivi che, non lavorando sinergicamente tra loro, hanno probabilmente causato stress, insicurezza e panico tra la popolazione.
I dati proposti dall’autore coprono un range temporale che parte dal 20 febbraio fino al 3 marzo 2020, e mostrano il rapporto tra i casi registrati e il numero di conversazioni online registrate.
A proposito si legge: “come si può notare dal grafico c’è una fase iniziale nella quale le prime decine di casi vengono enfatizzate dai mass media e le discussioni aumentano, dividendo gli italiani tra coloro che pensano si tratti di qualcosa di simile ad un’influenza e coloro che intravedono i primi segni di una pandemia.”
E ancora:
“La seconda fase è quella caratterizzata dal picco di discussioni il 23 e 24 febbraio (rispettivamente 236.000 e oltre 260.000 post), che coincide con il tour televisivo del presidente del consiglio Conte, che si dichiara sorpreso dalla crescita dei contagi. E’ evidente che questa improvvisa e corposa esposizione mediatica, dall’intento tranquillizzante, ottiene l’effetto contrario.
La terza fase si ha con la nomina di Ricciardi a consigliere di Speranza e la decisione di limitare la comunicazione dei dati alla sera. I telegiornali iniziano a modificare i toni e a spostare gli approfondimenti alla seconda parte del tg. E così mentre aumentano i casi di contagio si assiste ad una discesa delle conversazioni online.”
Da questi grafici si può comprendere l’importanza che la comunicazione ricopre e l’influenza che può esercitare se usata superficialmente. Per comprendere al meglio questo fenomeno, l’analisi dei dati potrebbe essere incrociata con un terzo dato, ovvero i livelli di paura e stress percepiti dalla popolazione. Questo al fine di avvalorare l’influenza che i mass media possono esercitare.
Questi dati mostrano come una comunicazione incoerente tra Governo e mass media verso l’esterno sia stata controproducente creando allarmismo prima, e cercando di calmare le acque dopo. Gli ultimi eventi hanno mostrato come anche la comunicazione interna tra queste istituzioni sia stata gestita in modo superficiale finendo per aggravare la situazione.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi
Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe