In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #37 appuntamento.
#1 NOTIZIA- LE CANDELE AL PROFUMO DI HAMBURGER DEL MC DONALD’S
Chi non vorrebbe un buon odore di hamburger dentro la propria casa? A quanto pare l’idea piace a tutti, visto che il nuovo kit di candele firmato Mc Donald’s è già andato tutto esaurito.
Sei candele, ognuna con un profumo diverso in base agli ingredienti utilizzati in un classico panino del fast food: carne fresca, formaggio, cipolla, cetriolini sottaceto, ketchup e al pane ai semi di sesamo. Avendo sei odori diversi, il brand consiglia di accenderle tutte insieme per “ottenere il massimo della delizia”.
Si tratta di un’iniziativa di certo particolare ma non innovativa nel settore. In questo caso l’obiettivo è duplice: da una parte, il brand fa leva sulla sfera sensoriale olfattiva per imprimere un ricordo ed invogliare all’acquisto; dall’altra parte, l’obiettivo è anche quello di promuovere la visibilità di marca e generare passaparola e conversazione intorno al brand.
Non è la prima volta che il merchandising viene utilizzato per far parlare di sé. Un esempio estremizzato viene da un’influencer americana che qualche mese fa aveva messo in vendita dei barattoli contenenti l’acqua in cui si era fatta il bagno in vasca, e che andarono in poco tempo sold out.
Rimanendo nel settore della ristorazione, anche KFC aveva realizzato nel 2016 una candela al profumo di pollo fritto, mentre Burger king nel 2015 creò un profumo all’odore di hamburger alla griglia.
#2 NOTIZIA-BROOMSTICK CHALLENGE: LA SCOPA CHE RIMANE IN PIEDI DA SOLA
“Secondo la Nasa oggi è l’unico giorno che la scopa rimane in piedi x la causa inclinazione dell’asse terrestre…la prossima sarà tra 3500…provare per credere”.
Questa frase, particolarmente sgrammaticata e improvvisata, ha probabilmente dato il via a una moda che ha riempito i nostri smartphone negli ultimi giorni. Secondo questa teoria, ogni 3500 anni l’asse terrestre subisce un’inclinazione in grado di dare equilibrio ad oggetti che non dovrebbero averlo, come la scopa. La durata della moda va in contrasto con l’affermazione, in quanto anche dopo diversi giorni la scopa rimaneva comunque in piedi da sola. Mentre in Italia la moda è esplosa verso la fine di febbraio, in America era già cominciata dagli inizi dello stesso mese.
Per smascherare la bufala è dovuta intervenire direttamente la NASA, che con un video ha dovuto dimostrare come questo esperimento possa essere replicato in qualsiasi giorno. Il video era poi accompagnato da poche righe di descrizione : ”Astronaut Alvin Drew and scientist Sarah Noble respond to the #BroomstickChallenge, showing that basic physics works every day of the year — not just February 10th.”
Non sono mancati i post condivisi da brand come Durex e Ikea per fare real time marketing.
#3 NOTIZIA- IL CORONAVIRUS PROMUOVE LO SMART WORKING
In queste settimane il virus arrivato dalla Cina sta creando non pochi problemi al nostro Paese. Se da una parte molte persone sono spaventate e l’economia registra grandi perdite, dall’altra parte molte persone preferiscono concentrarsi sui cambiamenti positivi che il virus sta comportando. Oltre ai cali significativi dell’inquinamento in Cina dovuto alle chiusure delle fabbriche, in Italia si sente aria di innovazione, e per la prima volta molte persone sentono parlare di smart working.
Lo stato di emergenza relativo al rischio sanitario, ha permesso a molte imprese di tutta Italia di rinunciare alla chiusura e di continuare la propria attività a distanza, anche da casa.
In questo caso il lavoro agile è stato forzato, andando contro l’accezione che l’approccio lavorativo cerca di portare con sé, ovvero la libertà. Chi lavora in smart working non lo fa 7 giorni su 7, ma decide in modo autonomo come gestirsi il lavoro, se restare a casa, andare in un coworking, in un bar o in ufficio. Si tratta quindi di un’altra forma, che forse non dovrebbe nemmeno essere definita così.
Questo è un primo appunto che si fa allo smart working, che piuttosto di essere una critica, pone le basi per delineare alcuni comportamenti per aiutare i lavoratori ad adattarsi più facilmente. Per chi è abituato a lavorare ogni giorno in ufficio può essere difficile ritrovarsi a lavorare da solo: manca il rapporto umano, il sostengo di un responsabile e le distrazioni potrebbero compromettere la produttività.
Si tratta quindi di una grande opportunità per incentivare il lavoro agile e per imparare come svolgerlo al meglio evitando i problemi sopraccitati.
Nel 2019 in Italia gli smart worker erano solo 570.000, per lo più impiegati in grandi aziende. Il dato, che mostra una crescita rispetto al 2018 (+20%), è comunque molto basso rispetto agli altri Paesi.
Eppure chi lo ha provato nella sua forma ideale sembra averne tratto dei benefici. Molti dipendenti hanno dichiarato di essere più rilassati e soddisfatti del lavoro svolto, oltre a sentirsi coinvolti nella realtà in cui operano.
I principali benefici riscontrati sono stati il miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e privata, e l’incremento della motivazione e coinvolgimento dei dipendenti.
D’altra parte non mancano le criticità: i manager nutrono dei dubbi riguardo la gestione di eventuali urgenze, l’organizzazione delle mansioni e dei ruoli ricoperti dai dipendenti; i lavoratori, invece, riscontrano criticità per quanto riguarda la sensazione di isolamento, le eventuali distrazioni, e le difficoltà comunicative con i colleghi.
Lo smart working risulta invece essere vincente per mamme e papà che possono così badare ai propri bambini e passare più tempo con loro.
Ecco quindi alcuni accorgimenti per accogliere nel migliore dei modi questo cambiamento:
- ricreare le relazioni sociali: la soluzione è attivare le webcam e preferire le videochiamate alle semplici chat o telefonate;
- separare vita personale e vita professionale: bisogna quindi rispettare degli orari specifici in cui si riesce a distinguere il tempo dedicato al lavoro da quello da dedicare alla famiglia;
- fare attenzione al benessere fisico: restare a casa a lavorare può portare a diminuire l’attività fisica, bisogna quindi non ignorare questo aspetto;
- evitare le distrazioni: essere liberi di gestirsi il lavoro può portare a distrazioni e a procrastinare rimandando gli impegni;
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi.
Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe