
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da
sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire
nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della
settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #68 appuntamento.
#1 NOTIZIA- NASCE IN AMERICA IL PRIMO AMAZON LUXURY STORE
In questi anni Amazon è riuscito a distinguersi per la grande varietà di prodotti offerti ad un prezzo più che vantaggioso.
Ora potremmo ricrederci quando anche in Italia arriverà il nuovo Amazon Luxury Stores, una sezione del sito dedicata ai brand più rinomati.
Al momento, infatti, la nuova sezione sarà accessibile solo a chi abita negli Stati Uniti.
L’iniziativa di Amazon arriva in risposta alla Cina, dove il gigante dell’e-commerce Tmall ha da diversi anni già provveduto a dedicare una parte del suo store alla sezione luxury.
In Cina, il 50% delle transazioni online avvengono proprio su Tmall.
Amazon offre una visione di insieme dei prodotti disponibili. L’utente può confrontarli tra loro e decidere quale acquistare anche in relazione a fattori come prezzo e recensioni. Per il mercato di lusso il percorso di acquisto online è diverso: la ricerca avviene nei siti proprietari dei brand, saggiamente ottimizzati per valorizzare l’azienda e i prodotti.
Con il nuovo Amazon Luxury Store, i brand di lusso sarebbero costretti a pensare ad una nuova strategia da integrare. Ogni prodotto di lusso verrebbe infatti aggregato insieme a quelli delle altre aziende luxury.
Evitando di visitare il sito proprietario di ogni brand, l’utente avrebbe davanti i suoi occhi tutto ciò di cui ha bisogno.
Il Tmall Luxury Pavillon, quanto di più simile all’Amazon Luxury Store, propone una landing page che aggrega diversi brand di diversi comparti del lusso. Per accedervi non serve avere un sito proprietario, anzi, molte neo-aziende sfruttano la piattaforma per testare il mercato. Sarà la piattaforma stessa a creare uno store dedicato.
Ancora non si hanno notizie di quando il servizio sarà disponibile in Italia, ma è probabile che, ad un eventuale responso positivo dei test avviati in America, Amazon possa decidere di allargare il servizio.
Intanto Amazon ha anche annunciato le date del Prime Day, giornata di sconti dedicati ai clienti Prime, che si terrà il 13 e 14 ottobre.
#2 NOTIZIA- DIGITAL INNOVATION DAYS ITALIA: DAL LOCKDOWN ALLA RIPARTENZA. ECCO LE DATE!
Un approccio completamente digitale caratterizzerà la settima edizione del Digital Innovation Day (Didays), evento dedicato all’innovazione del mercato e alla digitalizzazione.
L’evento, organizzato da Giulio e Nicola Nicoletti, con la loro agenzia 24 Pr & Events, si terrà il 29 e il 30 ottobre. Il 31 ottobre, invece, sarà una giornata gratuita dedicata al mondo start up.
Gli organizzatori raccontano: “Sta andando meglio del previsto. A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, e dei conseguenti scenari incerti, siamo partiti molto in ritardo nell’organizzazione dell’evento rispetto agli anni precedenti. Stiamo concludendo proprio in questi giorni la definizione del palinsesto e siamo orgogliosi di dire che è forse uno dei più belli degli ultimi anni. Anche gli sponsor, nonostante le difficoltà economiche di questo periodo, stanno rispondendo meglio di quanto preventivato.”
Anche se durante il periodo di lockdown molte aziende hanno purtroppo registrato importanti perdite, altre hanno saputo reinventarsi e addirittura prosperare. I Didays avranno quindi l’obiettivo di raccontare le storie delle aziende che ce l’hanno fatta, mostrando come anche dietro un periodo buio possano nascondersi opportunità.
Oltre a case studies e strategie di successo, questo evento è un’occasione per aggiornarsi e migliorare la propria formazione.
Professionisti del settore, italiani e non, si alterneranno sul palco per condividere col pubblico la propria conoscenza. Quest’anno saranno allestite anche ben undici sale dedicate ad altrettante aree tematiche.
Tra gli speaker che parteciperanno alla manifestazione figurano Vincenzo Riili (Chief Marketing Officer di Google Italy), Fabio Moioli (Consulting & Services Lead di Microsoft), Davide Pugliesi (Managing Director per l’Industrial di Accenture), Luca La Mesa (Presidente di Procter&Gamble Alumni Italia).
#3 NOTIZIA- TRUMP È LA PRIMA FONTE DI DISINFORMAZIONE SECONDO LA CORNELL UNIVERSITY
Infodemia. Così è stata ribattezzata dall’Oms la grande quantità di disinformazione che si è diffusa dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
Molte le fonti di disinformazione: troll del web, clickbait giornalistici, celebrità e addirittura politici. Data la fiducia che possono vantare, sono proprio le figure politiche a causare più problemi in caso di dichiarazioni non veritiere e non provate scientificamente.
A proposito, uno studio condotto dalla Cornell University ha rivelato come “ il presidente degli Stati Uniti è stato il più grande driver di disinformazione relativa al Covid, costituendo il 37,9% del dibattito sulla disinformazione“.
Lo studio ha inoltre identificato 11 topic secondari di disinformazione/teoria del complotto che si sono diffuse durante l’infodemia. Non sono state poche quelle proposte da Trump.
A marzo, il presidente Usa ha dichiarato il farmaco antimalarico idrossiclorochina un “punto di svolta” e, ad aprile, ha suggerito in un briefing alla Casa Bianca che una “iniezione all’interno” del corpo umano con un disinfettante come la candeggina avrebbe potuto combattere il virus.
Alcuni cittadini hanno seguito il suo consiglio.
Quello della Cornell University è, a detta del New York Times, il primo esame completo riguardo la disinformazione sul Covid-19 nei media tradizionali e online.
Lo studio ha monitorato anche altre teorie cospirazioniste, come la tecnologia 5G con impatti negativi sulla salute precedenti alla pandemia, cospirazioni che collegavano Bill Gates alla diffusione del coronavirus, uno pseudo-documentario di 24 minuti intitolato Plandemic, e teorie del complotto generiche che menzionano il Covid-19 come schema intenzionale di controllo della popolazione.
“Le strategie di protezione della salute come l’igiene, i servizi igienico-sanitari, l’allontanamento sociale, l’uso di mascherine, i blocchi e altre misure saranno meno efficaci se la sfiducia nei confronti delle autorità sanitarie pubbliche diventa sufficientemente diffusa da influenzare sostanzialmente il comportamento pubblico”, afferma lo studio dopo aver appreso che dei circa 38 milioni di articoli pubblicati e analizzati, più di 1,1 milioni contenevano informazioni errate.
Intanto Trump si dichiara più che soddisfatto di come è stata gestita l’emergenza. Anche se gli Stati Uniti contano il maggior numero di morti al mondo: circa 200.000.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con
voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere
aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe