
La grafica web si evolve come la moda e come la tecnologia. Gli stili cambiano e nuovi strumenti facilitano la lettura degli utenti e la gestione del sito. Per le aziende il sito aziendale è come la nave ammiraglia di una flotta: deve trasudare qualità e importanza. E in termini concreti: fornire un’esperienza di navigazione fluida e sensibile alle azioni dell’utente. Non è un caso che le aziende, in media, facciano rinnovare il sito ogni tre anni.
Un sito vecchio e obsoleto, oltre a non fornire alcuna soluzione per il futuro, rappresenta un enorme problema per il presente. L’utente medio è in grado di riconoscere la grafica superata o il mal funzionamento. Questa negatività dal sito si estende al marchio che lo rappresenta. Una cattiva pubblicità di cui si può fare benissimo a meno, rimanendo aggiornati, competitivi e in linea con le aspettative dei clienti.
Conservare il traffico proveniente da Google e dai social media
Non c’è dubbio che le principali fonti di traffico web siano i social media e i motori di ricerca. Quando si deve riprogettare un sito, lo si deve fare tenendo conto dell’importanza di questi fattori, onde evitare disastri che si rifletteranno sul fatturato.
Programmare la migrazione del sito, ad esempio aggiornandone la tecnologia, passando da un CMS ad un altro (da Joomla a WordPress), è un atto fondamentale. Una migrazione pianificata male può comportare la perdita secca di traffico dal motore di ricerca organico, cioè quella frazione assai rilevante di visite provenienti da Google. Il primo passo va compiuto nella salvaguardia dei contenuti e della loro capacità di attirare visite anche nel nuovo formato.
Bilancia esigenze SEO e la user experience
La user experience è quella disciplina che si occupa di valutare l’esperienza di navigazione degli utenti all’interno del sito. Il tuo sito e-commerce consente di acquistare un prodotto senza intoppi? È possibile navigare all’interno del sito raggiungendo ogni sezione da una qualsiasi pagina? Le pagine si caricano velocemente? La visibilità da mobile è idonea a compiere le azioni richieste? Insieme alla user experience va salvaguardato il traffico. Migliorare la navigazione deve andare di pari passo con le esigenze SEO. Se una pagina sta tirando dentro traffico da Google, toccarla sarà molto pericoloso. Ma può essere fatto equilibrando il tutto. In ogni caso, il rifacimento del sito deve passare prima di tutto dai contenuti che generano traffico.
In parole povere, prima di toccare qualsiasi cosa è meglio segnarsi, attraverso Google Analytics o Google Search Console le pagine che stanno generando più traffico, in modo da tenere intatte le URL e salvare i contenuti.
Valutare il contenuto
Google valuta i siti secondo un criterio di qualità. Se il tuo sito è composto di 30 tra pagine e articoli che non ricevono traffico e 5 sole pagine o articoli che lo ricevono, la cosa migliore da fare, in assoluto, ma ancora meglio in occasione di un restyling, è quella di tagliare i contenuti deboli. Meglio toglierli dal sito e riorganizzarli in contenuti più forti. La performance del sito su Google è infatti un criterio di posizionamento dello stesso nell’indice, per cui troppi contenuti deboli che non portano traffico, creeranno solo un pregiudizio al sito.
Durante il restyling dunque c’è l’occasione di valutare quale sia il reale apporto dei contenuti, intervenendo a tagliare i rami secchi e decidendo di migliorare là dove è necessario, grazie a strumenti come Google Analytics e Google Search Console.
Analizzare il sito prima e dopo
Il restyling è un’occasione unica per scoprire delle criticità e apportare miglioramenti. Che senso ha rifare un sito graficamente se non si migliora nella velocità dello scaricamento delle pagine? Succede più di quanto pensiate e spesso ciò è dovuto a un malinteso tra web designer e proprietario del sito. Lo scopo dev’essere chiaro dall’inizio: rifare significa migliorare e in alcuni casi, sensibilmente.
Per questo è opportuno misurare la velocità di caricamento delle pagine del vecchio sito, prima di passare al nuovo e basarsi sui difetti del vecchio per presentare una nuova versione scintillante in termini di prestazioni. Chiunque fabbrichi un prodotto aggiorna la nuova versione sulla base delle esperienze pregresse, non tenerne conto per un sito è superficiale.
Sfruttare il restyling per promuovere il sito
Dopo essere andati online con il nuovo sito, occorre promuoverlo. Ciò vale per un sito nuovo e per un sito rifatto. Ma il lavoro è appena agli inizi, per cui le celebrazioni dovrebbero essere lasciate a momenti migliori. Dal punto di vista tecnico una volta terminate le operazioni di restyling occorre verificare l’effettivo funzionamento del sito.
- Approntare redirect 301 da vecchie pagine abbandonate a nuove
- Verificare la presenza di pagine con codice 404
- Verificare la velocità del sito
- Verificare se da mobile è leggibile senza alcun intoppo
- Verificare se sono presenti backlink che puntano a pagine ormai non più esistenti
- Se i codici Analytics sono ancora presenti
- Se la sitemap riporta correttamente le nuove URL
Solo dopo queste verifiche di fine lavori sarà possibile celebrare con un nuovo articolo l’avvenuto passaggio, pubblicizzandolo adeguatamente nei social media. E magari è anche l’occasione per fornire importanti notizie di carattere aziendale o presentare un piano di pubblicazione dei contenuti al vostro pubblico.
Valutare la performance del contenuto (del sito) su Google
Una volta pubblicato, il sito dovrebbe riprendere il traffico precedente al restyling e se possibile iniziare ad aumentarlo. Nei casi di restyling indispensabile, spesso le nuove soluzioni vengono implementate per ottenere una migliore resa del sito su Google. L’ottimizzazione sui motori di ricerca (SEO) non si limita però alla presa d’atto dell’esistente, ma dovrebbe essere finalizzata a un costante miglioramento.
Esistono strumenti come Search Console di Google che consentono di analizzare il traffico e l’andamento del sito sull’indice e cogliere delle opportunità di traffico, che si materializzano tramite la produzione dei contenuti. Un buon piano editoriale consente di generare nuove visite. Un’analisi costante del rendimento permette di intervenire sulle pagine ancora deboli o poco sfruttate. La regola base da tenere a mente, nel 2018, è la seguente: se il tuo sito non genera traffico, non attira gli utenti, difficilmente verrà valutato in modo positivo da Google. Per cui occorre fare lo sforzo di creare almeno UN CONTENUTO che generi traffico e, sulla base di questo, poggiare le fondamenta per un sito di successo.
In definitiva, quando si decide di fare il restyling del sito bisogna assolutamente osservare queste priorità:
- Salvaguardare il traffico mantenendo intatti i criteri SEO che hanno consentito al sito di posizionarsi su Google in determinate keyword.
- Sfruttare il restyling per rivedere i contenuti, eliminando o rinforzando quelli deboli e progettandone di nuovi.
- Misurare la performance del sito prima e dopo soprattutto in termini di velocità grazie a strumenti come Google Insights o GT Metrix che restituiscono un’analisi della pagina, individuando i componenti e gli script che rallentano il caricamento di una pagina.
- Promuovere il sito sfruttando l’occasione per raccogliere nuovi backlink o farsi conoscere attraverso i social media. Prima di lanciare ufficialmente il sito è bene seguire una checklist per controllare al meglio se tutto è in ordine e funziona come dovrebbe. In particolare, se le azioni richieste all’utente, come compilare un form, aggiungere un prodotto al carrello, confrontare dei prodotti, rispondere a una call-to-action, trovare le indicazioni per arrivare nella sede dell’attività sono leggibili e fattibili da qualsiasi dispositivo.
- Valutare costantemente il sito anche in proiezione futura, sfruttando strumenti come Google Search Console per ottimizzare al meglio le pagine che ricevono traffico o non lo stanno generando perché sottostimate. Google Search Console è un’interfaccia di diagnostica e collegamento con Google, per cui qualsiasi problema riferibile all’indicizzazione viene visualizzato in essa.