
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #42 appuntamento.
#1 NOTIZIA- GOOGLE MOSTRA GLI SPOSTAMENTI DELLA POPOLAZIONE
In questi ultimi giorni, possiamo vedere con estrema chiarezza come i dati che i giganti tech raccolgono, possano essere di primaria importanza anche durante un’emergenza globale.
Colossi come Facebook e Google sono scesi in campo per dare supporto attivo a livello mondiale, aiutando i rispettivi governatori ad avere maggior chiarezza nei confronti delle politiche adottate.
Il Covid-19 Community Mobility Report si pone così l’obiettivo di fornire informazioni utili a comprendere se le limitazioni sugli spostamenti vengono rispettate dalla popolazione di ogni Paese.
Per riuscire nell’impresa, sono stati aggregati i dati sotto forma di informazioni anonime raccolti dalla geolocalizzazione.

Google, oltre che a lavorare a fianco della Casa Bianca, ha allargato il suo Covid-19 community mobility report a ben 131 paesi, raccogliendo informazioni importanti riguardo a come le diverse comunità si stanno comportando in questa emergenza.
In Italia, ad esempio, si registra una flessione importante degli spostamenti. È stato segnalato un -94% di individui nei negozi e nei locali, un -90% nei parchi e un -85% negli alimentari o nelle farmacie, prendendo come riferimento di base gli spostamenti di gennaio.
Cala dell’87% anche il trasporto pubblico, e del 63% gli spostamenti verso il posto di lavoro.
Unico dato in crescita è ovviamente il tempo passato a casa, in aumento del 24%.

L’analisi è in grado di riportare i risultati registrati in ogni regione d’Italia, e la buona notizia è che non si verificano scostamenti importanti, suggerendo così un attento rispetto delle indicazioni ricevute dal Governo.

Il Covid-19 community mobility report di Google è stato condotto consultando i dati degli individui che hanno tenuto attiva la geolocalizzazione del proprio smartphone, sfruttando la stessa tecnologia che su Google maps ci indica se un tratto di strada è trafficata o meno. Questi dati, nel rispetto della privacy e della protezione dei dati sensibili, sono stati aggregati e resi anonimi, scongiurando così ogni possibilità di tracciamento individuale.

È possibile scaricare il report di ogni paese. (fonte: Google)
#2 NOTIZIA- IL 5G È LA CAUSA DELLA DIFFUSIONE DEL COVID-19?

Nel Regno unito sembra essere scoppiato un conflitto tra alcuni cittadini e le antenne 5G sparse per il Paese.
A Birmingham, Liverpool e Melling, sono diverse le antenne e le centraline della linea ultraveloce di ultima generazione ad essere andate a fuoco.
Il motivo sembra risiedere in alcune teorie complottiste che negli ultimi giorni stanno prendendo piede nel Paese, e che attribuirebbero all’introduzione della rete 5G la causa della diffusione del Covid-19.
Proprio per questa convinzione, alcune persone hanno pensato di incendiare decine di antenne 5G.
Secondo alcuni, le reti 5G indebolirebbero il nostro sistema immunitario, rendendoci quindi più esposti al coronavirus. Questa convinzione può essere facilmente smentita dato che le onde radio del 5G e le sue radiazioni elettromagnetiche sono ben sotto il livello di guardia internazionale, ben 66 volte in meno del limite oltre il quale radiazioni e onde possono creare gravi problemi alla salute.
Una seconda teoria sostiene invece che grazie alle reti 5G “i batteri riuscirebbero a comunicare e a diffondersi più velocemente e densamente” nelle nostre comunità. Anche questa, oltre che ad essere una teoria senza un supporto scientifico, risulta essere errata già alla base, dato che Covid-19 è un virus, e non un batterio.
Insomma, ogni ragionamento logico sembra essere inutile di fronte a queste teorie complottiste. C’è infatti da sottolineare che paesi sprovvisti dalla rete 5G, come l’Iran, sono stati comunque colpiti in grande misura dal coronavirus.
È quindi più probabile che a causare la diffusione del virus siano politiche attuate con largo ritardo e il comportamente irresponsabile di alcuni membri delle comunità, piuttosto che da antenne che invece potrebbero offrire un grande contributo alla lotta contro il virus.
#3 NOTIZIA- INVERSIONE DI TENDENZA: LE PERSONE SI FIDANO DI PIÙ DEI MEDIA TRADIZIONALI
Alcune ricerche condotte nell’ultimo periodo si sono poste l’obiettivo di indagare i livelli di fiducia della popolazione nei confronti dei media nella raccolta di informazioni.
Un primo dato interessante è il numero di contenuti informativi consumati nei Paesi colpiti maggiormente dal Covid-19. In Italia, ad esempio, le visite ai siti generalisti di news sono aumentate del 142% rispetto alle prime settimane del 2020.
Una tendenza ha mostrato come la proposta di informazione mediatica in riferimento al coronavirus, abbia subito un’impennata nel momento in cui si sono registrati i primi focolai all’interno del territorio Nazionale.
Non è quindi un caso che il Covid-19 abbia monopolizzato i mass media italiani verso fine febbraio, mentre gli altri Paesi abbiano registrato un picco verso metà marzo. L’accesso a siti generalisti d’informazione ha così subito un’impennata di visite allo scoppio dei primi focolai nazionali.

Un’altra tendenza emersa dalle ricerche riguarda le fonti d’informazione a cui le persone si rivolgono per rimanere aggiornati. Se negli ultimi anni internet era considerato un canale adatto per trovare notizie riguardo il mondo, oggi le cose sembrano essere cambiate.
I social perdono così parte della fiducia conquistata dagli utenti, a favore dei media tradizionali, che invece riescono a riconquistare parte della fiducia persa nel corso degli anni. Ma sono figure come il Governo, i medici e gli scienziati a ricevere maggior fiducia dalla popolazione quando si tratta di raccogliere informazioni.
Internet si porta con sé l’alto rischio della diffusione di fake news o notizie manipolate ad arte per attirare più lettori. È questa la prima causa che spinge gli utenti online a non fidarsi delle notizie lette sui social.
Ad alimentare la diffusione di fake news è il grande interesse mediatico che l’argomento riveste in questo momento, oltre che alla tendenza delle persone a prendere per vero ciò che legge evitando di fare una ricerca approfondita, forse anche un po’ per pigrizia.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con
voi. Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere
aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe
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