
In un contesto in cui da un momento all’altro può crearsi un’opportunità da sfruttare per il proprio business, è bene tenersi aggiornati e non farsi sfuggire nessuna occasione.
In questi articoli vi propongo le novità più interessanti della settimana riguardanti il settore del marketing.
Vediamo subito quali sono quelle di questo #31 appuntamento.
#1 NOTIZIA- ESISTE DISEGUAGLIANZA SALARIALE TRA GLI INFLUENCER?
Il mondo del digitale, e soprattutto dei social, ha portato allo sviluppo e alla diffusione di nuovi lavori, tra questi anche la figura dell’influencer. L’influencer, vantando un grande pubblico che lo segue, collabora con le aziende per promuovere i loro prodotti o servizi, ricevendo in cambio un compenso monetario.
A questo punto ci si è chiesto se anche tra gli influencer esista diseguaglianza salariale tra uomo e donna, e un’indagine condotta da HypeAuditor ha provato a fornire una risposta.
Prima di proseguire, ci tengo a precisare che gli influencer percepiscono un compenso concordato con l’azienda con cui collaborano. Non devono sottostare a norme che stabiliscono una soglia minima e un tetto massimo di guadagno. Non tutti guadagnano la stessa cifra, che può variare secondo diversi fattori: numero dei seguaci, autorevolezza del personaggio nel settore, contratto stipulato a suo vantaggio economico. La lista può continuare.
Bene, un primo dato che ci fornisce l’indagine è che l’influencer uomo guadagna in media 1411 dollari a post, mentre una influencer donna ne guadagna 1315, il 7% in meno.

Per quanto riguarda l’inserimento di promozioni all’interno delle stories, il gap salariale aumenta, e mentre l’uomo guadagna in media 809 dollari a storia, la donna ne guadagna 633. Un divario medio del 27%.
Nella nicchia dei micro-influencer (20.000-100.000 seguaci) il divario aumenta ancora di più. In questo caso per una singola storia la donna guadagna 212 dollari e l’uomo 408, un divario del 92%.

Si sono volute indagare anche le collaborazioni più strutturate, ovvero quando dalle aziende è richiesto un vero e proprio pacchetto promozionale composto da più stories e post.
L’indagine condotta da HypeAuditor ha rivelato che in questo caso il gender pay gap sale a oltre il 49%: per un pacchetto di post e storie su Instagram, un’influencer donna è pagata infatti mediamente 2020 dollari, mentre un collega uomo 3051.

Qualche eccezione esiste, e risiede nei profili più piccoli seguiti da 5mila-20mila persone. Le micro-influencer sono pagate, per esempio, in media il 47% in più a post dei micro-influencer uomini con la stessa audience.
A questo punto ci si chiede a cosa sia dovuta questa differenza salariale. Come ho detto all’inizio, la paga è concordata tra azienda e influencer, non c’è una regolamentazione a definire il prezzo da seguire. Le istituzioni non sono quindi responsabili di questo gap, dovuto più a motivazioni socio-culturali, probabilmente.
#2 NOTIZIA- GOOGLE BLOCCA I COOKIES. L’ADVERTISING ONLINE VERRÀ RIVOLUZIONATO?
Scelta coraggiosa quella di Google. I cookies, lo strumento in grado di tenere traccia dei nostri comportamenti online e di archiviarli a scopo promozionale, potrebbero essere bloccati dal gigante tech.
Nei nostri articoli vi abbiamo anticipato, tra le tendenze del 2020, un’attenzione maggiore nei confronti della privacy. La scelta di Google sembra confermare questa tendenza. La notizia arriva direttamente da Mountain View, con Justin Schuh, direttore di Google Engineering per Chrome.
L’idea è di spostare la gestione dei cookie all’interno di un’area ben definita, dove l’utente avrà modo di accedervi per consultare come questi vengono condivisi in rete.
Se Google dovesse decidere di proseguire e attuare questa idea, sarebbe un duro colpo per gli inserzionisti. I cookies hanno garantito a marketers, proprietari di e-commerce e pubblicitari, la possibilità di sfruttare i dati raccolti dagli utenti a fini commerciali. Senza questo appoggio il mondo dell’advertising online sarà costretto a pensare nuove strategie di profilazione.
«L’obiettivo primario di questa mossa – ha scritto sempre Justin Schuh sul blog di Chromium – è rendere il web più privato e sicuro per gli utenti, supportando al contempo gli editori. Stiamo lavorando in modo attivo su tutto l’ecosistema, così che browser, editori, sviluppatori e inserzionisti abbiano l’opportunità di sperimentare nuovi meccanismi, testare se funzionano bene in varie situazioni e sviluppare implementazioni di supporto».
#3 NOTIZIA- SNACK CULTURE: IL CONSUMO INTERMITTENTE DI CONTENUTI DIGITALI

La metafora non poteva essere più adatta. Se anni fa molte persone amavano cimentarsi in maratone di serie tv e film, oggi lo scenario cambia a favore di un consumo multimediale intermittente e veloce.
È un po’ come i classici spuntini, li facciamo regolarmente aprendo e chiudendo più volte il frigo o lo sportello della credenza. Così facciamo anche con i contenuti digitali: una pausa di qualche minuto, un’occhiata a Instagram, ai nuovi video di TikTok e se avanza tempo, ci permettiamo un breve video su Youtube.
Lo snack culture si basa su questo, consumare contenuti digitali più volte al giorno per soddisfare il nostro bisogno di intrattenimento giornaliero.
È così che le nostre abitudini cambiano. Siamo sempre più distratti dal lavoro e dagli impegni che ci occupano la giornata, inoltre abbiamo un livello di attenzioni minore, che solo lo smartphone può colmare. Le maratone di serie tv e film diventano un privilegio per pochi, per chi ha ancora il desiderio di godersi qualche ora di intrattenimento continuo. Il consumo compulsivo di contenuti digitali molto spesso ci porta a un sovraccarico di informazioni, che la paura di essere tagliati fuori dal mondo (FOMO- Fear of missing out) ci porta ad ignorare.
#4 NOTIZIA- ALPHABET, CASA MADRE DI GOOGLE, RAGGIUNGE I MILLE MILIARDI DI VALUTAZIONE

Concludo l’articolo con una breve quanto significativa notizia riguardo Google. Per la quarta volta nella storia dell’uomo, un’azienda raggiunge il trilione di dollari di valutazione in borsa.
Così Alphabet, casa madre di Google, entra nel club delle aziende più valutate al mondo. La prima azienda a raggiungere i 1000 miliardi di valutazione è stata Apple nel 2018, seguita poi da Amazon e Microsoft, e ora Alphabet.
Bene, questa era l’ultima notizia che avevo il piacere di proporre e condividere con voi.
Vi ringrazio per aver letto l’articolo e spero vi sia stato utile per rimanere aggiornati o per trovare qualche spunto interessante.
Alla prossima settimana!
Articolo scritto da: Alessio Pepe